19 marzo 2023

Cairotini

Conosco questa signora solo di nome. Mai mi venne in mente di guardare i suoi programmi televisivi, e tanto meno la leggo dopo che è andata a prendere la paga del sig.Cairo. Ricordo che nel 2013 molti grillini la volevano PDR, e questo dovrebbe bastare. Non voglio fare torto ai miei 25 lettori spiegando perché questo tweet esibito orgogliosamente, quale distillato di un servizio giornalistico, è una enorme cazzata. Dirò, generalizzando, che i fessi sono nutriti a percentuali dai media, e specialmente dai sondaggisti. Dopo anni di questo trattamento, è solo naturale che non si riesca più a distinguere il 15% di un universo dal 15% di un altro universo.
Io però lo stipendio non glielo pagherei.

16 marzo 2023

Da noi c’erano Leonardo e Michelangelo

Allo spirare del secolo scorso, al ristorante con colleghi spagnoli. Per la prima volta, sono colpito dall’effige sulla banconota. Un asesino! Esclamo. Gelo intorno al tavolo. Poi ho girato la banconota, e a quel punto ho deciso di pagare senza ulteriori commenti.

15 marzo 2023

Insults (2)

https://freebeacon.com/campus/student-activists-target-stanford-law-school-dean-in-revolt-over-her-apology/

13 marzo 2023

Insults

These insults are from an era before the English language got boiled down to 4-letter words. Insults then, had some class!

  1. “I am enclosing two tickets to the first night of my new play;
    Bring a friend, if you have one.”
    George Bernard Shaw to Winston Churchill. “Cannot possibly attend first night, I will attend the second…If there is one.”
    • Winston Churchill, in response.
  2. A member of Parliament to Disraeli: “Sir, you will either die on the gallows, or of some unspeakable disease.”
    · “That depends, Sir,” said Disraeli, “whether I embrace your policies or your mistress.”
  3. “He had delusions of adequacy.” – Walter Kerr
  4. “I have never killed a man, but I have read many obituaries with great pleasure.”
    • Clarence Darrow
  5. “He has never been known to use a word that might send a reader to the dictionary.”
    • William Faulkner (about Ernest Hemingway).

6.”Thank you for sending me a copy of your book; I’ll waste no time reading it.”
– Moses Hadas

  1. “I didn’t attend the funeral, but I sent a nice letter saying I approved of it.”
    • Mark Twain
  2. “He has no enemies, but is intensely disliked by his friends..”
    • Oscar Wilde
  3. “I feel so miserable without you; it’s almost like having you here.”
    • Stephen Bishop

10.”He is a self-made man and worships his creator.”
– John Bright

  1. “I’ve just learned about his illness. Let’s hope it’s nothing trivial.”
    • Irvin S. Cobb
  2. “He is not only dull himself; he is the cause of dullness in others.”
    • Samuel Johnson
  3. “He is simply a shiver looking for a spine to run up.”
    • Paul Keating
  4. “In order to avoid being called a flirt, she always yielded easily.”
    • Charles, Count Talleyrand
  5. “He loves nature in spite of what it did to him.”
    • Forrest Tucker
  6. “Why do you sit there looking like an envelope without any address on it?”
    • Mark Twain
  7. “His mother should have thrown him away and kept the stork.”
    • Mae West
  8. “Some cause happiness wherever they go; others, whenever they go.”
    • Oscar Wilde
  9. “He uses statistics as a drunken man uses lamp-posts… For support rather than illumination.”
    • Andrew Lang (1844-1912)
  10. “He has Van Gogh’s ear for music.”
    • Billy Wilder
  11. “I’ve had a perfectly wonderful evening. But this wasn’t it.”
    • Groucho Marx.

22.”He has all the virtues I dislike and none of the vices I admire.”
– Winston Churchill

【PS】

10 marzo 2023

I mestieri che le italiane non vogliono più fare

Questa citazione è presa dal recente libro di Adriano Prosperi (Una rivoluzione passiva, Einaudi). Par di vedere che già mezzo millennio orsono i pescivendoli non godessero di stima sociale. In questo il frate di Carmelo, predicatore alla moda, precorre i pariolini che oggi sprezzano le donne in politica provenienti dalla Garbatella.

2 marzo 2023

I nodi al pettine: ovvero, figli pederasti e mogli turpi

L’occhio scorreva oziosamente sulla libreria di casa, e si è soffermato su un titolo: “I nodi al pettine“. L’ho tirato fuori, e -come essersene dimenticati?- era la raccolta dei corsivi di Fortebraccio su l’Unità, anno 1974. Inutile dire che, trattandosi dell’anno del referendum sul divorzio, sono andato subito ai corsivi intorno al 12 maggio. Ed ecco, datato 30 aprile, il prezioso reperto che espongo, con discrete sottolineature.

Naturalmente si potrà pensare che io sono andato a rispolverare questa roba in occasione di due avvenimenti recentissimi: nell’ordine, l’intervista nella quale il presidente del Senato, facendo scalpore, diceva che gli dispiacerebbe avere un figlio gay, e l’elezione a segretaria del PD di una signora convivente con altra signora. Invece il rinvenimento è del tutto casuale.

Vediamo, comunque, come si è evoluto il pensiero dominante nell’ambito del maggior partito della sinistra italiana. Nel 1974, proprio in un frangente (il referendum sul divorzio) nel quale detto partito produceva il massimo sforzo per dimostrarsi alfiere del libero pensiero e avverso al clericalismo retrivo e codino, il polemista di punta dell’Unità dava per scontato che:

  • fosse di basso livello morale, anzi, “abiezione culturale“, prospettare che si arrivasse, in Italia, al matrimonio omosessuale e alla fuga romantica di due donne
  • la famiglia in cui ciò fosse avvenuto sarebbe stata “marcia e corrotta“, e “in sfacelo” la società che ne fosse infestata
  • le lesbiche più anziane sono “corruttrici e depravate” in quanto insegnano queste cose alle ragazzine
  • i figli omosessuali vanno sbrigativamente classificati come “pederasti” (La Russa nel 1974 sarebbe stato un estremista di sinistra) e le mogli lesbiche “turpi” (va bene, già abbiamo visto che sono corruttrici e depravate, quindi non ci sorprendiamo)
  • queste cose si potevano dire solo al sud, dove la platea è popolata di zotici terroni, perché al nord era consigliabile usare più rispetto.

Da ultimo, noto come 49 anni fa sull’Unità si parlasse di metalmeccanici, emigrati (italiani) e mogli operaie come di soggetti che verosimilmente votavano a sinistra. E anche questo è un bel salto politico e culturale rispetto a oggi.

28 febbraio 2023

Orgoglio

Apprendo che la IULM, non l’ateneo più prestigioso, ma insomma, ha conferito la laurea honoris causa al sig. Claudio Magris. Poiché detengo un record assoluto, ossia avere letto ben 44 pagine di Danubio prima di cedere alla noia, depongo qui la prova del mio exploit, in attesa di congruo premio.

27 febbraio 2023

Peccato non essere premium

Guardando i sostenitori di Elly, mi viene in mente Pasolini: *Per questo provoco i giovani: essi sono presumibilmente l’ultima generazione che veda degli operai e dei contadini: la prossima generazione non vedrà intorno a sé che l’entropia borghese.”

Mi si può obiettare che non ci sono molti giovani intorno a Elly. Appunto: lo erano al tempo di Pasolini. Ma non si sono lasciati provocare.

22 febbraio 2023

Che Merlo!

Il dramma del 41-bis di Messina Denaro è restare lontano dai suoi amati talk-show “pacifisti”

  • Il Foglio Quotidiano
  • 21 Feb 2023
  • DI SALVATORE MERLO

Uno però se lo deve anche immaginare. Stava a casa. Latitante. A Campobello di Mazara. Annoiato come una casalinga di Sex and the City (di cui non a caso aveva il cofanetto dei dvd). Perciò, dopo essersi sparato i cinquanta libri che aveva in camera da letto, tra cui un’assai dubbia biografia di Vladimir Putin, la sera che faceva secondo voi Matteo Messina Denaro? Ma accendeva la televisione, ovviamente. Come tutti. Stravaccato sul divano. Tipo Maccio Capatonda, il comico interprete del film “Italiano medio”. Come Carlo Calenda, senza calzini. Ed ecco allora il bagliore della tv a rischiarare il soggiorno. Rete4, Rai3, La7. Ecco Mario Giordano, Bianca Berlinguer, Marco Travaglio, Alessandro Orsini… Tutti modelli di informazioni oneste e di coscienziosi ragguagli. Così, il vecchio pluriomicida, il capomafia che ordinò di ammazzare e sciogliere nell’acido Giuseppe Di Matteo, un bambino di dodici anni, inorridiva scandalizzato per i morti “causati da Zelensky”. E discuteva di politica estera con una sua amica. Anzi, discuteva proprio di geopolitica. Su Whatsapp. E lo faceva nei termini in cui se ne discute in tv. “So che tu sei pro Ucraina”, le diceva. “Io invece sono pro civiltà”, precisava. “Ma gli ucraini hanno torto”, premetteva. “Il primo di tutti è questo pseudo presidente Zelensky che sta facendo morire un sacco di civili per fare il megalomane”. Quindi, per convincerla, l’assassino di Capaci le mandava anche i link degli interventi di Michele Santoro in tv. “Non è Putin che vuole mettere i missili in America, è il contrario: sono gli americani che vogliono mettere i missili da Putin”. Un po’ Diego Fusaro e un po’ Alessandro Di Battista. Parole in libertà (provvisoria). Con l’unica differenza che quelli parlano in tv a getto continuo, mentre il boss annoiato comunicava i suoi pensamenti a tarda notte, accasciato sul divano di casa, e cercando probabilmente di sedurre questa sua interlocutrice. Con un’aria da grande saggio. “Devi tenere conto che io ormai ho un’età vetusta”, le diceva. “Non ho vissuto nel salottino con le ciabatte”, ammiccava. “Io sono un tipo che ilmondo lo ha calpestato, anche malamente”, quasi confessava. “Io la vita l’ho vissuta, quindi ne ho di esperienza”. Ecco. Tipo Orsini: “Sono un esperto in rivoluzioni e un esperto in repressioni. E so esattamente quali tasti premere. Io vi muovo e vi faccio andare nelle direzioni che io reputo opportune”. A chi non è venuto di pensare: “Se questo qui ha tanta fortuna sparando scemenze, perché non ci devo provare anche io”? Ecco. Lo deve aver pensato anche Messina Denaro. Al punto d’avere adottato, con la sua amica, pure l’intercalare tipico del tele-radio complottista: “Questo in televisione non lo dicono”. Formula di geniale surrealtà pronunciata dai mattocchi del talk-show mentre parlano senza sosta in televisione di quelle cose di cui però, secondo loro, non parla mai nessuno. Per farla breve, il prossimo passo è tirare fuori Matteo Messina Denaro dal 41-bis per rinchiuderlo tosto nella gabbia di un bel talk-show. Il posto suo. Peccato che si sia vaccinato tre volte. Unica pecca.

Cioè, in pratica: non è più sufficiente dare del putiniano. Mafiosi, siete!

19 febbraio 2023

Italians a pranzo

Tralasciamo il resto e concentriamoci sulle parole sottolineate. Due bicchieri di vino e due caffè sarebbero stati fatti pagare 55 euro. Considerato che il conto lo pagava il Corriere, lasciateci sospettare che i bicchieri fossero in realtà bottiglie, e che il dettaglio sia ad usum administrativum. Abito in zona, e vedo spesso il Severgnino seduto nelle locali mescite. Sommando due più due, non credo che si soddisfi con un bicchiere a pasto, e che i prezzi del ristorante (l’ho individuato, e potrei consultare il menu) siano quelli.
A meno che non abbiano bevuto due litri di caffè.