Archive for ottobre, 2022

29 ottobre 2022

John Elkann fustiga i reprobi su La Busiarda

Il portavoce è Marcello Sorgi. Ma è solo l’incarnazione occasionale del Giornalista Unico.

il difficile passo si traduce così: non c’era alcun pericolo di contagio virale causato dai medici non vaccinati. Tuttavia, essi sono portatori di un contagio politico, dal quale i buoni e giusti hanno diritto di essere salvaguardati.

23 ottobre 2022

“Disordine informativo”

È assai interessante. Argomentazioni veritiere generano conclusioni false. Nella testa del popolo bue.

20 ottobre 2022

[…]

The social psychologist of the future will have a number of classes of school children on whom they will try different methods of producing an unshakable conviction that snow is black. When the technique has been perfected, every government that has been in charge of education for more than one generation will be able to control its subjects securely without the need of armies or policemen.

Bertrand Russell

19 ottobre 2022

Il Grande Fratello può sbagliare

La preoccupazione del Grande Fratello che ci spia è, naturalmente, fondata. Rilevano i nostri gusti e ci profilano in modo pervasivo. Un motivo per essere meno preoccupati c’è: non sempre sono accurati nella profilazione. Per esempio, sul mio account di posta sono perseguitato dalla pubblicità Yamamay, che esibisce reggiseni e mutandine. Essendo escluso che io abbia fatto ricerche per acquistare questi prodotti, e anche, onestamente, che io mi ecciti a guardare un reggipetto, mi domando come cazzo avrà pastrugnato l’algoritmo.

18 ottobre 2022

Elektra a Santa Cecilia

A volte la RAI dà qualcosa. La diretta dell’Elektra di Strauss all’Auditorium di Roma è uno di questi rari casi. Pappano ha fatto sprigionare tutta la forza dei grumi sonori della partitura, potendo fruire di un’orchestra che permane l’unica in Italia a potersi permettere l’Elektra. La compagnia di canto era all’altezza, con Ausrine Stundyte, nel ruolo principale, davvero formidabile.

Io sono sempre più convinto che le opere vadano date in forma di concerto. Sempre di più, perché vedo gli scempi che registi malati fanno giornalmente, se lasciati in libertà. Invece, con l’opera in forma di oratorio, si risparmia il cachet del coglione, e si evitano umiliazioni al compositore e anche al pubblico. la Stundyte, comunque, è riuscita a darci non solo una grande prestazione vocale, ma anche scenica.

L’Elektra è una gemma di un periodo che, percorso da inquietudini premonitrici, vide il fiorire di grandi capolavori artistici, stimolati dall’irrompere pervasivo della modernità. E’ l’epoca della Sacre di Stravinsky, delle sperimentazioni di Matisse e Picasso, della gestazione dell’Ulisse, del fermento tecnologico e sociale.

La versione qui sopra (Mitropoulos) è quella più lodata dalla critica.

18 ottobre 2022

Gramellini, oggi

Sostiene Emmanuelle

  • Corriere della Sera
  • 18 Oct 2022
  • di Massimo Gramellini

Mio marito non aveva bisogno di stuprare perché c’era la fila di donne che volevano andare a letto con lui, dichiara in tv Emmanuelle Seigner, moglie dell’incontenibile Roman Polanski. Davvero le parole non pesano più nulla. Finora «stupro» indicava un atto sessuale imposto con la forza ad altra persona non consenziente, ma adesso, grazie alla signora Seigner, sappiamo che la violenza è tale solo se chi la esercita non piace alle donne. Se invece si tratta di un regista famoso, che assegnando a un’attrice la parte della protagonista di un suo film è in grado di cambiarle il destino, lo stupro viene demansionato a slancio altruistico. C’era la fila fuori, capite? Il problema, Seigner, è che il potere ha sempre la fila fuori. La facilità nel riuscire a ottenere qualcosa non rende meno responsabile chi se la prende. E quando lo usi per approfittarti di una posizione di vantaggio, il potere stesso diventa una forma di violenza.

Immagino che la signora, nel suo desiderio umanamente comprensibile di assolvere il marito (cioè sé stessa per averlo sposato), volesse dire che Polanski non aveva bisogno di chiedere ciò che gli veniva offerto gratis. Però, così facendo, compie la solita capriola dialettica di rovesciare sulle donne la responsabilità dell’accaduto. La prima di costoro aveva tredici anni, ma Seigner ha spiegato che a quel tempo le lolite venivano celebrate. Capito? Cerca di far passare noi per bigotti, pur di non far passare qualcun altro per colpevole.

Dopo lo sdoganamento dei nazisti (se sono buoni), non ci si attendeva un ritorno di severità del Gramellini. In effetti, richiedere prestazioni sessuali in cambio di scritture non è cosa bella, ma assomiglia più a un ricatto che a uno stupro. Se poi dovessimo stare a quello che dice la moglie di Polanski, si tratterebbe di qualcosa di sollecitato spontaneamente dalle signore, sia pure non per amore, e quindi stupro proprio no.

Si vorrebbe far presente al moralista a giorni alterni che allora tutte le signore (e i signori) che praticano la più antica professione potrebbero, pur avendo gioiosamente incassato il compenso, denunciare per stupro il cliente. Anzi, poiché si suppone che il reato sia perseguibile d’ufficio, basterebbe la denuncia delatoria di un vicino di casa.

Non vorrei poi farci la figura del saputello, ma c’è un passo molto conosciuto di tal Lev Tolstoj, nel quale anche la seduzione del maschio a scopo matrimoniale, se di successo, viene assimilata alla prostituzione: “Non c’è alcuna differenza. A un esame oggettivo si può solo dire che quelle che si prostituiscono per brevi periodi sono di solito disprezzate, e quelle che si prostituiscono più a lungo sono invece riverite”. A seguire Gramellini, ne deriverebbe che ogni marito è uno stupratore.

In attesa di conoscere la sorte degli amanti e dell’occasionale idraulico seduttore, vorrei umilmente far notare a Gramellini che quello di cui parla lui è la raccomandazione. Cosa assai brutta, anzi, a mio parere, il mattone elementare della corruzione. La raccomandazione ha sempre un corrispettivo, immediato o futuro (se è futuro, si traduce in condizione debitoria per il ricevente il favore). Che il corrispettivo sia sessuale o di diversa natura, importa a mio parere assai poco. Mi piacerebbe sapere se Gramellini è al corrente di casi di raccomandazione con corrispettivo non sessuale, e se li ha denunciati.

15 ottobre 2022

Povero Berlusca

Marina e Pier Silvio scuotono la testa, ormai vorrebbero spezzare il cerchietto magico. Per salvare, se non il partito, almeno il patrimonio. Ma non sono operazioni che si possono fare in una notte. E poi loro padre non li ascolta: è indebolito ma tenace, ha mantenuto la tempra dei bei tempi in cui poteva chiedere, ordinare e disporre. È generoso. Vuole mantenere le promesse. Tajani proverà a disinnescare le tensioni, nel tempo del declino

Così il Fatto di oggi, notoriamente non amico del Berlusca. Traspare un misto di pena e insofferenza, come quando si guarda il sorcio in bocca al gatto.

Il Berlusca risulta più vicino ai novanta che agli ottanta. Quando vinse le sue prime elezioni aveva 58 anni. Quando cessò di essere presidente del consiglio ne aveva 75. Da allora ha fatto solo cazzate, e le ragioni sono molteplici, ma su tutte ce n’era una: l’anelito a rimanere politicamente a galla oltre il tempo massimo. Potrei citare le cazzate più vistose: la prima, appoggiare governi che erano il frutto della sua defenestrazione. La seconda, rinunciare a una causa probabilmente vinta presso la Corte europea, per avere in cambio la ricandidabilità dai suoi nemici. La terza, circondarsi di oneste signore, pagando alti prezzi non tutti di tasca sua, per poi esserne regolarmente tradito.

Un altro, invece di ridursi prendere l’8 per cento dopo avere avuto 5 volte tanto, avrebbe elegantemente lasciato il tavolo. Il punto, politicamente parlando, è che lui garantiva la copertura al centro ai suoi alleati sbilanciati a destra. Mi piacerebbe poter interrogare a uno a uno i suoi due milioni di elettori: io credo che neanche uno lo abbia votato con entusiasmo. E mi piacerebbe rifare il voto oggi, dopo che si è verificato che il capo del partito è la Ronzulli.

13 ottobre 2022

Il povero Mantellini mi va in depressione

…e i commenti sono del tenore: “quando salgono in macchina, gli italiani diventano maleducati”. Nessuno che colga la crisi esistenziale postelettorale del povero Mante.

11 ottobre 2022

Nobel a Bernanke

Mentre il Nobel per la la Pace è necessariamente il più discusso, quello per l’Economia è il meno comprensibile. Capirei un premio che viene conferito senza una periodicità obbligata: ogni tanto, si individua una personalità di spicco, e la si premia. Ma gli anni che scorrono sono decisamente in numero maggiore rispetto alle personalità viventi che meritano una menzione in tema di economia. Finora si era deciso di restare in ambito accademico, ma adesso vedo che, per mancanza di soggetti di prestigio, si passa a gente che l’ economia l’ha gestita. E, come al solito, si privilegia l’economia monetaria, che è più figa. Perciò, via coi governatori delle banche centrali, e, naturalmente, con quella degli Stati Uniti. Questo Bernanke, per intenderci, è quello che dormiva il sonno del giusto mentre la massa verminosa dei mutui subprime cresceva incontrollata. Lui la puzza non la sentiva. Aspettiamoci che il prossimo premiato sia un governatore della BCE. Poiché l’attuale signora Lagarde, che per ragioni misteriose continua a farsi chiamare col cognome dell’ex marito, è impresentabile pure per i soloni di Stoccolma, c’è il rischio concreto che prossimo il premio vada al sig.Draghi.

Per dire.

4 ottobre 2022

Nobel a Greta?