Archive for settembre, 2021

29 settembre 2021

Lui classifica automaticamente i rumeni come extracomunitari e prostituti

21 settembre 2021

I dolori del giovane Max

20 settembre 2021

Il lato erotico del XX Settembre

Oggi è il 20 Settembre. Ci sono parecchie strade, nelle città italiane, intitolate a questa data, ma si deve supporre che l’intitolazione risalga a più di un secolo fa. Infatti, fu nel 1895 che il 20 settembre divenne giorno festivo, e fu nel 1931 che cessò di esserlo, contemporaneamente alla istituzione di un altro giorno festivo: l’11 febbraio, chiamato Festa della Conciliazione. Quando ero bambino, alla Conciliazione si stava a casa da scuola, e il nome di questa festività la faceva assimilare a una festività religiosa, anche se era -tecnicamente- una festività laica.

L’11 febbraio non è più giorno festivo dal 1977, ma rimane “solennità laica”. Invece il 20 settembre non è proprio niente, tanto è vero che il 150° anniversario, l’anno scorso, è passato sotto silenzio. La data del 20 settembre è stata impugnata come una bandiera dal Partito Radicale quando non si vergognava di dirsi anticlericale. Adesso mi pare che non sia più così.

In via XX Settembre, a Roma, c’è il Ministero dell’Economia. A Milano, invece, c’è una celebre casa di Berlusconi. Celebre perché, quando la sua futura seconda moglie era ancora la sua amante, lui l’aveva piazzata lì, a aspettarlo. E tutti lo sapevano.

19 settembre 2021

Restaurazione nel Regno di Prussia, dopo il Congresso di Vienna

Questo orientamento reazionario assunse la forma di un

complesso di leggi economiche, sociali e politiche miranti

a conservare, e in taluni casi a restaurare, una quantità

di privilegi, di diritti e di restrizioni in gran parte

risalenti al Medio Evo, di grette sopravvivenze del passato

che da lungo tempo avevano perfino cessato di essere

pittoresche: siccome questo orientamento contrastava

apertamente con le esigenze dei tempi nuovi, era neces-

saria, per mantenerlo in vita, come avvenne, una complessa

e rovinosa struttura doganale. Ne conseguì una politica

di scoraggiamento sistematico del commercio e dell’in-

dustria; e poiché, d’altra parte, questa struttura antiquata

doveva essere difesa contro la pressione popolare, fu

creata una burocrazia dispotica, la quale ebbe il compito

di isolare la società tedesca dall’influenza contagiosa

delle idee e degli istituti liberali. L’accresciuto potere

della polizia, il rigido controllo introdotto in tutti i

campi della vita pubblica e privata provocarono una serie

di scritti di protesta, che furono rigorosamente stroncati

dalla censura governativa. Gli scrittori e i poeti tedeschi

andarono volontariamente in esilio e da Parigi o dalla

Svizzera condussero una campagna appassionata contro

il regime. 

(da “Karl Marx” di Isaiah Berlin)

18 settembre 2021

Idee chiare e ben espresse

8 settembre 2021

Portland o cara

https://bariweiss.substack.com/p/my-university-sacrificed-ideas-for

6 settembre 2021

Ricolfi

5 settembre 2021

Agamben

La nuda vita e il vaccino

Più volte nei miei interventi precedenti ho evocato la figura della nuda vita. Mi sembra infatti che l’epidemia mostri al di là di ogni possibile dubbio che l’umanità non crede più in nulla se non nella nuda esistenza da preservare come tale a qualsiasi prezzo. La religione cristiana con le sue opere di amore e di misericordia e con la sua fede fino al martirio, l’ideologia politica con la sua incondizionata solidarietà, perfino la fiducia nel lavoro e nel denaro sembrano passare in second’ordine non appena la nuda vita viene minacciata, seppure nella forma di un rischio la cui entità statistica è labile e volutamente indeterminata.
È venuto il momento di precisare senso e origine di questo concetto. È necessario per questo ricordare che l’umano non è qualcosa che sia possibile definire una volta per tutte. Esso è piuttosto il luogo di una decisione storica incessantemente aggiornata, che fissa ogni volta il confine che separa l’uomo dall’animale, ciò che nell’uomo è umano da ciò che in lui e fuori di lui non è umano. Quando Linneo cerca per le sue classificazioni una nota caratteristica che separi l’uomo dai primati, deve confessare di non conoscerla e finisce col porre accanto al nome generico homo soltanto il vecchio adagio filosofico: nosce te ipsum, conosci te stesso. Questo è il significato del termine sapiens che Linneo aggiungerà nella decima edizione del suo Sistema della natura: l’uomo è l’animale che deve riconoscersi umano per esserlo e deve per questo dividere – decidere – l’umano da ciò che non lo è.
Si può chiamare macchina antropologica il dispositivo attraverso cui questa decisione si attua storicamente. La macchina funziona escludendo dall’uomo la vita animale e producendo l’umano attraverso questa esclusione. Ma perché la macchina possa funzionare, occorre che l’esclusione sia anche una inclusione, che fra i due poli – l’animale e l’umano – vi sia un’articolazione e una soglia che insieme li divide e congiunge. Questa articolazione è la nuda vita, cioè una vita che non è né propriamente animale né veramente umana, ma in cui si attua ogni volta la decisione fra l’umano e il non umano. Questa soglia, che passa necessariamente all’interno dell’uomo, separando in lui la vita biologica da quella sociale, è un’astrazione e una virtualità, ma un’astrazione che diventa reale incarnandosi ogni volta in figure storiche concrete e politicamente determinate: lo schiavo, il barbaro, l’homo sacer, che chiunque può uccidere senza commettere un delitto, nel mondo antico; l’enfant-sauvage, l’uomo-lupo e l’homo alalus come anello mancante fra la scimmia e l’uomo fra l’Illuminismo e il sec. XIX; il cittadino nello stato d’eccezione, l’ebreo nel Lager, l’oltrecomatoso nella camera di rianimazione e il corpo conservato per il prelievo degli organi nel sec. XX. 
Qual è la figura della nuda vita che è oggi in questione nella gestione della pandemia? Non è tanto il malato, che pure viene isolato e trattato come mai un paziente è stato trattato nella storia della medicina; è, piuttosto, il contagiato o – come viene definito con una formula contraddittoria – il malato asintomatico, cioè qualcosa che ciascun uomo è virtualmente, anche senza saperlo. In questione non è tanto la salute, quanto piuttosto una vita né sana né malata, che, come tale, in quanto potenzialmente patogena, può essere privata delle sue libertà e assoggettata a divieti e controlli di ogni specie. Tutti gli uomini sono, in questo senso, virtualmente dei malati asintomatici. La sola identità di questa vita fluttuante fra la malattia e la salute è di essere il destinatario del tampone e del vaccino, che, come il battesimo di una nuova religione, definiscono la figura rovesciata di quella che un tempo si chiamava cittadinanza. Battesimo non più indelebile, ma necessariamente provvisorio e rinnovabile, perché il neo-cittadino, che dovrà sempre esibirne il certificato, non ha più diritti inalienabili e indecidibili, ma solo obblighi che devono esser incessantemente decisi e aggiornati. 


16 aprile 2021
Giorgio Agamben

2 settembre 2021

A volte, persino Travaglio la dice giusta. Il che ci lascia un’unica certezza: la verginità del sig.Train

Non stanno bene
Il Fatto Quotidiano2 Sep 2021» Marco Travaglio

È ufficiale: qualcuno sta spacciando sostanze psicotrope tagliate male nel mondo dell’ informazione. Ieri mattina chi s’è affacciato all’edicola è subito corso a barricarsi in casa alla notizia che il Paese, peggio dell’afghanistan, è sotto il dominio pieno e incontrollato delle orde No Vax e No Pass, pronte ad assaltare treni e stazioni. “Follia No vax, è caccia all’uomo”, “Allarme per gli assalti in 54 stazioni: ‘Pronti a bloccare il traffico ferroviario ’”,“Ci mancavano i clandestini Novax”(L ibero );“Pandemia d iN oVax. Escalation di violenza ”( Giornale );“Tolleranza zero contro i No Vax”, “I cattivi maestri dell’odio: fascisti e influencer” ( Repubblica ), “Assalti no vax, stazioni blindate”( Corriere ), “Legittimo impedire atti violenti. La Costituzione autorizza a manifestare, ma senz’ armi …” (Cassese). Poi, nel pomeriggio, mentre ammassavano sacchi di sabbia alle finestre e cavalli di frisia agli usci, si è appreso che l’isis antivaccinista non s’è vista, lasciando desolatamente soli i poliziotti in assetto antisommossa.
Poi c’è Dagospia, detto ora Dragospia per i droplet che riversa sul premier trasformandolo in macchietta e minacciandone l’incolumità (a quando i test salivari?): ogni giorno, con l’aria di chi la sa lunga, svela gli psichedelici consigli che io darei a Conte. P rimagli ho fatto candidare a Milano una nostra consigliera d’ amministrazione perché ci tengo ad avere un consigliere comunale. Poi ho pubblicato la notizia di Draghi che sonda i partiti in vista del Quirinale perché voglio “Draghi sul Colle” e dunque “il voto anticipato, col beneamato Peppiniello che evita di sgualcire le pochette aspettando il 2023”. Infine ho indotto Conte a non candidare nessuno nel decisivo collegio di Primavalle nell’ambito di una geniale “strategia suicida” studiata a tavolino. Tenetevi forte: “La coppia Conte-travaglio è convinta che una sonora sconfitta alle Amministrative incoraggerà la base grillina, oltre che Di Battista, a rivoltarsi contro il governo”. Quindi Conte, su suggerimento del sagace sottoscritto, punta a perdere ovunque e il più rovinosamente possibile, come quel tale che si tagliò le palle per far dispetto alla moglie. Intanto, sul Sole 24 Ore , il noto alchimista D’alimonte, dai cui alambicchi dopo l’italicum può uscire di tutto, lancia l’ideona di “Una maggioranza Draghi dopo il 2023”, un “grande centro Lega-pd”, senza curarsi di dettagli come gli elettori. Ma solo a patto che “il premier non vada al Quirinale”, sennò non potrebbe fare anche il premier. Però il rag. Cerasa, sul Foglio , supera anche quest’ultimo ostacolo: Supermario vada al Colle e “governi il Paese dall’alto”. Insomma: “non perdere per strada Draghi nei prossimi sette anni”. E soprattutto non abbandonarlo in autostrada.