
2022
Il Card. Siri e i no-castità
ANATEMA DI SIRI ‘L’ AIDS PUNISCE VOI PECCATORI…’
ROMA L’ ipotesi che l’ Aids sia una delle Sette piaghe d’ Egitto di biblica memoria è stata sostenuta pubblicamente dal cardinale Giuseppe Siri, Arcivescovo di Genova. Infatti, secondo l’ alto prelato, l’ epidemia di Aids non è solo una delle nuove e drammatiche malattie che colpiscono l’ uomo dell’ era industriale. E la sua avanzata, che procede nonostante i potenti strumenti di cui la scienza dispone, starebbe a confermare tutto ciò. L’ Aids quindi è una malattia particolare, il primo segno inviato dal cielo per punire l’ uomo delle sue deficienze morali e per ammonirlo duramente a ritrovare al più presto la retta via. Il mondo è progredito soprattutto nei sette peccati capitali: Dio, per risposta, ci ha mandato l’ Aids.
Così ha affermato il cardinal Siri nell’ intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero de il Sabato, il settimanale di Comunione e liberazione. Infatti l’ anziano porporato ha rilasciato alcune dichiarazioni che polemizzano duramente con tutti quelli che hanno paura di dire che l’ Aids è una malattia inviata direttamente contro il peccato del sesto comandamento (non commettere atti impuri). Inoltre, in base a queste considerazioni, l’ arcivescovo di Genova si dichiara pessimista quanto alle possibilità che ha la scienza di trovare un vaccino e le cure adeguate in tempi brevi. Per un pò di anni queste sono le sue parole io temo che non si troverà rimedio: è un castigo di Dio, evidentemente. Il cardinal Siri, nonostante si dichiari convinto che l’ Aids sia proprio una malattia terribile sono sempre le sue parole che colpisce direttamente il peccato, ammette però che il virus non infetta e arreca indicibili sofferenze solo ai peccatori perché purtroppo la malattia si espande da costoro ad altri, innocenti conclude il Cardinal Siri che così li hanno sulla coscienza. Ma l’ interpretazione del contagio da parte di un virus che, come uno strale celeste, si annida nel sistema immunitario dell’ organismo (non solo umano: sono state trovate forme di Aids anche nelle scimmie e nei gatti) facilitando l’ attecchimento di altre infezioni, ha sollevato aspre critiche tra numerosi teologi. L’ Aids non è una maledizione di Dio e non è giusto affermarlo perchè si manca di rispetto per le vittime di questa drammatica malattia, è stata questa la dura replica del più famoso teologo protestante, Jurgen Moltmann, interpellato ieri mattina a proposito delle dichiarazioni del cardinal Siri. Sulla stessa linea di Moltmann si è dichiarato anche il decano della facoltà di teologia della Pontificia Università Gregoriana, il gesuita Gerald O’ Collins, secondo il quale l’ Aids è soltanto un altro esempio di mali già presenti nel mondo: le malattie ha detto sono spesso la tragica conseguenza delle nostre azioni sbagliate. In questa ottica, nessuno può impancarsi a giudice o ancor meno a predicatore di castighi ha detto invece il direttore del centro di bioetica dell’ Universita Cattolica di Roma, monsignor Elio Sgreccia perché della società consumista ed edonista siamo, chi più chi meno, tutti responsabili. O perchè facciamo direttamente il male oppure perche non facciamo il bene e tutto il bene possibile. Però Monsignor Sgreccia ritiene che sarebbe superficiale affermare che la morale con l’ Aids non c’ entra. Nonostante ciò continua Sgreccia non siamo autorizzati ad emettere un giudizio ingiusto e criminalizzante come se in ogni soggetto affetto dal male ci sia stata all’ origine una colpa morale personale. Il contagio infatti si può diffondere anche nell’ ambito di relazioni lecite o durante la gravidanza attraverso una madre portatrice sana. Il dibattito sulle considerazioni del Cardinal Siri a proposito dell’ Aids ha vivacizzato la manifestazione tenutasi ieri per la presentazione della ultima opera del teologo protestante Moltmann Dio nella creazione. La problematica centrale dell’ opera infatti è il rapporto tra l’ uomo e la natura e le malattie come rottura di questo equilibrio. Parlando ai giornalisti Moltmann ha anche sostenuto che bisogna superare l’ uso dell’ energia nucleare perché interferisce nella natura con gravi conseguenze, e che occorre invece sviluppare le energie alternative.
Stagnazione (technological plateau)
If you want to imagine a life defined by relentless innovation, think of someone born in the late 1800s who then lived through the 1950s or 1960s. Such a person would have seen systemic transformations across society on an almost unimaginable scale: infrastructure to deliver clean water and manage sewage in cities; the automobile, the airplane, jet propulsion and then the advent of the space age; electrification and the lighting, radios, televisions, and home appliances it later made possible; antibiotics and mass-produced vaccines; an increase in life expectancy in the United States from less than 50 years to nearly 70. A person born in the 1960s, in contrast, will have witnessed the rise of the personal computer and later the internet, but nearly all the other innovations that had been so utterly transformative in previous decades would have seen at best incremental progress. The difference between the car you drive today and the car that was available in 1950 simply does not compare to the difference between that 1950 automobile and the transportation options in 1890. And the same is true of a myriad of other technologies distributed across virtually every aspect of modern life. The fact that all the remarkable progress in computing and the internet does not, by itself, measure up to the expectation that the kind of broad-based progress seen in earlier decades would continue unabated is captured in Peter Thiel’s famous quip that “we wanted flying cars, instead we got 140 characters.”
Martin Ford, Rule of the Robots, 2020
In italiano
Da Tribune: « Une nouvelle religion vaccinale est née en Occident »12/12/2021Traduzione dell’appello francese sottoscritto da più di 2.000 accademici, medici e operatori sanitari
“UNA NUOVA RELIGIONE VACCINALE E’ NATA IN OCCIDENTE “:
Gli appelli del governo francese alla vaccinazione dei bambini seguono l’autorizzazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA) dell’uso dei vaccini sperimentali contro il Covid-19 nei bambini dai 5 agli 11 anni, che a sua volta segue l’autorizzazione della Food and Drug Administration (FDA) americana (comunicato stampa del 29 ottobre). Per ora questa autorizzazione riguarda solo il vaccino Pfizer-BioNTech, ma è necessario continuare a smaltire le dosi del vaccino Moderna nei vaccinodromi. In Francia, l’Haute Autorité de santé (HAS) [l’equivalente francese dell’Istituto superiore di sanità italiano] si è accodata poco dopo, proponendo (il 20 novembre) di vaccinare tutti i «bambini fragili», vale a dire «tutti coloro che presentano un rischio di sviluppare una forma grave della malattia e di morire e coloro che vivono nell’entourage di persone immunocompromesse o vulnerabili non protette dalla vaccinazione».L’HAS la definisce «strategia del bozzolo», un nome apparentemente benigno, che maschera il fatto che i bambini sono molto meno contagiosi dei loro genitori e dei loro insegnanti (come dimostra uno studio dell’Institut Pasteur). E l’HAS ha già annunciato che «deciderà in seguito sull’importanza di ampliare questa vaccinazione». Il primo gruppo (i bambini “a rischio”) riguarderebbe già almeno 360.000 persone. Ma, stranamente, l’HAS non indica quante sarebbero invece le persone appartenenti al secondo gruppo, quello dei «bambini dai 5 agli 11 anni che vivono nell’entourage di persone immunocompromesse o vulnerabili non protette dalla vaccinazione».Va detto che, secondo il governo, il tasso di vaccinazione delle persone sopra i 65 anni in Francia supera il 92 per cento, per cui non è chiaro quante «persone immunocompromesse o vulnerabili» aspettino ancora di essere vaccinate.
Commenti recenti