Archive for giugno, 2014

29 giugno 2014

Dimmi per chi tieni e ti dirò chi sei

Il filmato di Fidel Castro che annuncia al popolo la nazionalizzazione delle società straniere (vedere, in particolare, al minuto 3:37) è un grande classico. Un altro grande classico è la memoria lunga degli americani: nessun paese contemporaneo ha saputo tenere a mente i torti subiti con tanta inflessibilità e assenza di spirito compromissorio. Il contrario dell’Italia, patria del perdonismo più melmoso. L’ansia di perdonare non è bontà ma cinismo: più che diffidenza, avversione verso la giustizia e ricerca di “equilibri più avanzati”, ossia composizione dei torti mediante ricompense risarcitorie, non necessariamente in denaro: là dove, inevitabilmente, chi ne riceve un beneficio è persona o entità diversa dal danneggiato, aggiungendo beffa a ingiustizia.
Faccio queste considerazioni leggendo il curioso – e per me comico – caso di BNP Paribas, pizzicata a violare l’embargo americano contro gli stati canaglia. Più che di Cuba, si parla di Iran e Sudan, ma la faccenda non cambia. Casi come questo costituiscono, per tutti noi, un test di appartenenza: da uomo della strada, sei contento o no che BNP Paribas cacci 9 miliardi per avere trescato con gli stati canaglia? Qui abbiamo un cast di attori di non specchiata virtù: grande banca francese in prima linea fra i persecutori del cittadino italiano e europeo, stati-canaglia che affossano ogni parvenza di diritto civile, un paese (gli USA) molto attento ai suoi interessi. Dai, per chi tieni? Non ti nascondere, non dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Interroga il tuo intestino crasso: per chi tieni? Dimmelo, e ti dirò chi sei.

22 giugno 2014

Appunti sulla Santa Inquisizione

Il medesimo S.Tribunale conferisce moltissimo al mantenimento del buon ordine del Principato, perché rattiene i popoli entro i confini del vero e del giusto, vegliando di continuo acciò non si spargano dottrine opposte ai divini prescritti, dai quali derivano le leggi tutte del buon governo, e della necessaria subordinazione dei sudditi alle supreme potestà… Le due potestà, spirituale e temporale, non formano due repubbliche ma una sola, cioè una sola Chiesa,…sono come due braccia in un solo corpo, uno in aiuto dell’altro…

Dal Concordato fra don Ferdinando di Borbone – Parma e papa Pio VI, 28 luglio 1780.

Me lo richiama questo.

13 giugno 2014

Il nonno

Parlerò di mio nonno materno Carlo, morto cinquantenne nel 1942, e quindi da me mai conosciuto di persona.

Era un impiegato delle Regie Poste. Amava la lirica, e frequentava La Fenice di Venezia. Posseggo il suo grammmofono a tromba. Ebbe quattro figlie e un figlio. A tutti e cinque impartì nomi presi da opere liriche. La cosa particolare è che, in cinque casi su cinque, scelse nomi stranieri. In funzione di quello che viene qui sotto, ritengo si possa dire: con la scusa dell’opera lirica, faceva sberleffi.

Morì di cancro nel suo letto. Quando rimossero il corpo, da sotto il cuscino saltò fuori la foto di Giacomo Matteotti. Il nonno Carlo era un antifascista quieto: probabilmente non era neppure schedato. Non era un eroe, non era un confinato, non era neanche uno che parlava sottovoce al bar. Era solo uno che pensava con la sua testa.

E’ anche riferendomi a mio nonno che, oltre a non amare i fascisti, non amo gli antifascisti da bar, o da web. Mi riferisco, in particolare, a quelli che concepiscono una discussione come una gara a chi è più lesto a dare del fascista all’avversario. Tutta gente che, nata 50 anni prima, avrebbe leccato gli stivali al gerarcuzzo di turno.

Pertanto, anche in memoria del nonno, ho maturato la determinazione di non farla passare liscia chi mi dà del fascista.

Chi ha orecchie, intenda.

12 giugno 2014

Carnevale a Venezia

Poiché questo blog ha lo scopo principale di essere un archivio di appunti e promemoria, voglio tenere qui questo scarno resoconto da televideo. Lo faccio in qualità di veneziano e anche di italiano:

Giorgio Orsoni (Pd) è tornato sindaco di Venezia a tutti gli effetti dopo la remissione in libertà decisa dal gip.Decisione avvenuta dopo che Orsoni ha patteggiato a 4 mesi. E’ indagato per finanziamento illecito.              

 Giunto a Cà Farsetti, accompagnato dai Vigili urbani e dai suoi legali, Orsoni è stato salutato dall’applauso dei dipendenti. Nella conferenza stampa ha ribadito che non si dimetterà da sindaco. La carica era stata sospesa, dopo il provvedimento di arresti domiciliari nell’inchiesta Mose, oggi revocato dal gip. Il prefetto gli ha ridato l’incarico di sindaco, come prevede la legge Severino.

Basta, è sufficiente. Prosit.