Il filmato di Fidel Castro che annuncia al popolo la nazionalizzazione delle società straniere (vedere, in particolare, al minuto 3:37) è un grande classico. Un altro grande classico è la memoria lunga degli americani: nessun paese contemporaneo ha saputo tenere a mente i torti subiti con tanta inflessibilità e assenza di spirito compromissorio. Il contrario dell’Italia, patria del perdonismo più melmoso. L’ansia di perdonare non è bontà ma cinismo: più che diffidenza, avversione verso la giustizia e ricerca di “equilibri più avanzati”, ossia composizione dei torti mediante ricompense risarcitorie, non necessariamente in denaro: là dove, inevitabilmente, chi ne riceve un beneficio è persona o entità diversa dal danneggiato, aggiungendo beffa a ingiustizia.
Faccio queste considerazioni leggendo il curioso – e per me comico – caso di BNP Paribas, pizzicata a violare l’embargo americano contro gli stati canaglia. Più che di Cuba, si parla di Iran e Sudan, ma la faccenda non cambia. Casi come questo costituiscono, per tutti noi, un test di appartenenza: da uomo della strada, sei contento o no che BNP Paribas cacci 9 miliardi per avere trescato con gli stati canaglia? Qui abbiamo un cast di attori di non specchiata virtù: grande banca francese in prima linea fra i persecutori del cittadino italiano e europeo, stati-canaglia che affossano ogni parvenza di diritto civile, un paese (gli USA) molto attento ai suoi interessi. Dai, per chi tieni? Non ti nascondere, non dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Interroga il tuo intestino crasso: per chi tieni? Dimmelo, e ti dirò chi sei.
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