Archive for giugno, 2018

27 giugno 2018

La meglio gioventù

Appello degli intellettuali contro Salvini e DiMaio, ospitato da Repubblica. L’elenco che segue è sull’edizione online di oggi. Si tratta dei firmatari scelti dal quotidiano del sig.Calabresi in quanto di maggior prestigio.

Tra i firmatari: Giancarlo Consonni (Prof. Emerito, Politecnico Milano) Marta Fattori (Prof. Emerito, Univ. Roma La Sapienza) Lia Formigari (Prof. Emerito, Univ. Roma La Sapienza) Sergio Givone (Prof. Emerito, Univ. Firenze) Guido Martinelli (già Dir. SISSA, Univ. Roma La Sapienza) Giorgio Nebbia (Prof. Emerito, Univ. Bari) Giorgio Patrizi (Univ. Campobasso, Premio Flaiano per la letteratura 2015) Francesco Remotti (Prof. Emerito Univ. Torino).

La dizione “Prof.Emerito” significa, in realtà, professore in pensione. In pensione all’Università si va a 71 anni.

27 giugno 2018

La nuova identità

Con montante nervosismo ho letto, uno dopo l’altro, i dieci punti di Galli della Loggia per la rifondazione (lui la chiama “nuova identità”) del PD (lui dice “della sinistra”: così Bersani non si offende).

Non mi aspetto mai molto da EGDL, ma qui c’è davvero poco, e quel poco fa girare i cosiddetti. Si parte, pensiamo un po’, dal “non possiamo non dirci cristiani”. Che originalità. Si prosegue con il recupero della cultura italiana, orientata “in senso comunitario, multietnico e internazionalista ma non già multiculturale e cosmopolita”. Dice proprio così, posso giurarlo sulla Bibbia. Prosegue con una breve filippica contro gli evasori fiscali, affiancata a una richiesta di imposta patrimoniale, che risolverebbe il problema. Per i giovani, servizio civile obbligatorio. Per risolvere il problema dei flussi migratori, soldi ai governi africani (probabilmente da versare direttamente nei conti svizzeri dei dittatori). Infine, una manciata di leggine costituzionali.

Mai, neanche di striscio, si accenna alla pubblica amministrazione. Va bene così, perché toccarla?

Ma forse è l’unico elemento di realismo: se si scontentassero anche le rendite di posizione, deve aver ragionato EGDL, chi voterebbe la Nuova Sinistra?

26 giugno 2018

Curriculum di un trentenne piddino

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Antonio Basile. Vive a Bologna. Incocciato per caso su Facebook. Fra i 30 e i 35, a occhio. Fieramente antirenziano. Ecco il suo curriculum, esibito senza alcun pudore:

Consigliere d’amministrazione presso Consorzio Formazione Lavoro – Apprendistato

Membro supplente Consiglio Direttivo presso Ebirfop ER

Assemblea dei Soci Fondatori presso Fondazione ITS Turismo e Benessere di Rimini e Bologna

Area Progettazione & Comunicazione presso Associazione Culturale Carpino Folk Festival

Direttore Amministrativo presso Enfap Emilia Romagna

Precedentemente Coadiuvante liquidatore presso SInform

Precedentemente Ufficio stampa presso ICHNet – Comitato per la promozione del patrimonio immateriale

Precedentemente Progettazione e Ufficio Stampa presso 5FSS – CONSORZIO PER LA PROMOZIONE DELLA QUALITÀ CULTURALE NEL TERRITORIO

Precedentemente consigliere di amministrazione presso Ageform Scarl, Agenzia Formazione e Lavoro

Precedentemente Consulente presso FONDARTIGIANATO

Precedentemente consigliere di amministrazione presso Palazzo della Formazione

Precedentemente Coadiuvante liquidatore presso Enfap territoriale di Forli

Precedentemente Coadiuvante liquidatore presso Comitato Enfap Emilia Romagna

Precedentemente Rendicontatore presso ERVET – Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA

Precedentemente Consulente presso Regione Emilia-Romagna

Ha studiato Economia e Commercio presso University of Bologna

Ha frequentato Liceo Scientifico Publio Virgilio Marone di Carpino

Vive a Bologna

Di Carpino

 

26 giugno 2018

Itinerario: da Gramsci a Tronchetti Provera, e poi ancora a Gramsci, passando per Letizia Moratti (fare rifornimento presso il chiosco del sig.Machiavelli)

Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana:

“Io credo che bisogna andare oltre, oltre il PD e oltre LeU, per costruire un partito nuovo della sinistra e del lavoro che si ispiri agli ideali del socialismo e ai principi della dottrina sociale cristiana.”

Poi, in risposta al commento di un aficionado:

Si riparte da Antonio Gramsci del Principe e da Togliatti del partito nuovo. E su questa base si attualizza un pensiero è un lavoro ai tempi moderni.

Intanto, Giuseppe Sala, sindaco di Milano:

“I cittadini si devono chiedere perché ci spaventa così tanto l’immigrazione dall’Africa, non è stato così per gli immigrati provenienti da Filippine, Europa dell’Est, Cina”. “E’ l’uomo nero che spaventa? E’ questa immigrazione dall’Africa che mette in crisi i nostri valori?”

21 giugno 2018

Previsioni

Prima del 4 marzo, pensavo che i grillini diminuissero, a causa del distacco delle frange di destra e sinistra. Continuo a essere convinto che quello sia il loro destino a breve, e penso di avere sbagliato solo di qualche mese.

Penso anche che non si tratti di ragionamenti astratti, perché il governo non avrà vita lunga. Sulla strada del governo ci sono, in prospettiva, i litigi fra Lega e M5S, fomentati dai media, ma, soprattutto, resi inevitabili dal potere giudiziario. Ad esso nessuno pensa, ma fra non molto sarà protagonista, sia in forma attiva sia in forma passiva.

Finito il governo attuale, ci sono due alternative: governo M5S-PD (per il quale tutto l’establishment preme) oppure nuove elezioni. Secondo me, la prima alternativa è più difficile. Sarebbe, comunque, la peggior iattura. Se si va a nuove elezioni, invece, sono moderatamente fiducioso. Perché solo moderatamente? Perché resto in attesa di qualcuno che punti il dito sul primo, grande problema: la PA. Finora, nessuno ne ha veramente parlato. Un po’ come se un paziente avesse un tumore, e tutti si affannassero a curargli l’eczema, la nevralgia, l’unghia incarnita.

19 giugno 2018

Prete al prete (dubbio lessicale)

Premetto che non ho mai nutrito molta stima per la signora Alessandra Mussolini. Ho sempre pensato che è ciò che ci si può aspettare dall’incrocio delle famiglie Mussolini e Scicolone. Ciò premesso, mi sono sentito al suo fianco sabato scorso. Su La7, alla mattina, c’è un talk show che a volte non riesco a evitare. Lì, fra gli altri, c’erano la Mussolini e un prete grasso come un maiale, mai visto prima. Credo che, terrorizzata da Salvini che potrebbe diminuirle le prebende, la Chiesa preferisca tenere un profilo basso, ancorché ingombrante.

Insomma: dopo un intervento della Mussolini sull’immigrazione, parte il prete grosso, esordendo così: “io non posso ascoltare queste bugie”. Al che, la Mussolini gli ha ribattuto: “prete, come ti permetti?”.

Lasciamo perdere il merito della questione: io sono andato in sollucchero perché per la prima volta ho sentito dare del prete al prete. Fateci caso: nessuno dice “prete” in faccia a chi lo è, e i cattolici tendono a non dirlo neanche quando l’interessato non è presente. La parola più frequente è l’ineffabile “sacerdote”. Allora: chi sa spiegarmi perché la parola “prete” è percepita come un insulto, più o meno come “puttana”?

18 giugno 2018

Declino

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Non è la prima volta che lo dico, ma il precoce declino di Antonio Polito è così triste che merita attenzione. Non che abbia mai meritato un Pulitzer, ma insomma, negli anni zero del secolo sembrava uno capace di analisi e aveva pure dato l’illusione, con la presa di posizione sul “riformismo”, di avere delle chance di  tipo politico.

Ma qui, il declino non è paragonabile a quello di un politico: questo è un declino, come dire, fisico. Prendiamo il recentissimo pezzo intitolato “Il buonismo è finito. Ma il cattivismo di Salvini è meglio?”. Polito deve avere, prima di tutto, considerato che l’articolo doveva obbedire alla linea cerchiobottista del Corriere. Cos’è il cerchiobottismo? E’ la regola secondo la quale l’apparenza di obiettività viene dal dare un colpo a sinistra e uno a destra, benché si stia perorando una e una sola delle due cause. L’idea di Polito era, ai suoi occhi, di cartesiana chiarezza: volendo affossare Salvini, si devono fare critiche anche al campo avverso.  A quel punto, l’illuminazione: un articolo che contrappone al “buonismo”, odiato da Salvini, qualcosa che sia il suo contrario…vediamo…qui ci vuole immaginazione…ecco! Il “cattivismo”.

E il povero Polito è partito lancia in resta, con un’articolessa che sarebbe ingeneroso commentare nel dettaglio. Piacerebbe però far notare all’ex-intelligente che “buonista” è definizione ironica, significando “ipocrita che si finge buono”, ossia: “cattivo”. Pertanto, il simmetrico neologismo “cattivista” non può che significare “buono”.

11 giugno 2018

Il Partito della Nazione

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Nell’editoriale di oggi, il sig.Panebianco parla apertamente della necessità di un nuovo partito: “Dalle ceneri di Forza Italia e del Pd dovrà nascere un nuovo raggruppamento capace di fare una seria e dura opposizione”. Ciò dopo che ci si sia liberati delle zavorre, rappresentate, rispettivamente, dalla “parte di Forza Italia desiderosa di entrare nell’orbita della Lega” e da “quei membri del Partito democratico che vorrebbero gettarsi nelle braccia dei 5Stelle”.

Quasi simultaneamente, il sig.Scalfari dice cose apparentemente diverse, ossia, dopo un patetico tentativo di assimilare Salvini a Mussolini, ci ammannisce un pistolotto non originalissimo sulla rifondazione del PD. Quello che però colpisce sono i tag in fondo all’articolo. Attenzione: “Governo Lega M5S Partito Democratico Giuseppe Conte Matteo Renzi”. Il fatto è che in tutto l’articolo non si parla MAI di Renzi.

Ci è ignoto chi abbia messo i tag, ma non ci è ignoto che il sig.Scalfari, a causa se non altro dell’età, è un sorvegliato speciale. Mettiamolo  in chiaro: i due più diffusi giornali italiani, che in sé e per sé non sono niente, ma rappresentano l’establishment, sono d’accordo che si debba formare un Partito della Nazione.

E forse, limitatamente a questa specifica opinione, non hanno torto.

 

1 giugno 2018

Aiuto!

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Roba che potrebbe benissimo cadere accidentalmente un anarchico dalla finestra di una questura.

1 giugno 2018

[…]

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Ci doveva essere un post sui media (in particolare Corriere e Repubblica), ma a che serve?