Archive for dicembre, 2019

20 dicembre 2019

Tenere sotto scacco per qualche tempo un innocente

Poiché lo scopo primario di questo blog non è innescare discussioni, né lanciare filippiche, ma fungere da archivio aperto e, per chi lo desidera, condiviso, metto qui una notizia e un editoriale di questi giorni. Prima la notizia:

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Poi l’editoriale, o il ritaglio da. L’autore è il noto vaticanista Alberto Melloni, che scrive, naturalmente, su Repubblica:EMDp__xWoAA3LMV

Adesso, mettiamo insieme le parole chiave di ambedue i ritagli: pedofilia, Sant’Uffizio, ostilità clericofascista, manomettere l’elezione, completamente immune da sospetti, tenere sotto scacco per qualche tempo un innocente, non un papabile. O un Papa.

A questo punto, magari, si può andare a leggere qui.

14 dicembre 2019

Preti

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Dal 1984 è stata soppressa la retribuzione statale ai sacerdoti e il loro sostentamento è affidato esclusivamente alla tua generosità.” Omette pudicamente di spiegare che la retribuzione statale è stata sostituita dal famigerato ottopermille.

Però la cosa interessante non è la doppiezza pretina, ma le facce (ce ne sono molte altre qui, ma ho selezionato questa serie, perché quel Don Gigi è proprio impagabile. Onestamente, penso di essere più credente io). Guardiamoli tutti, uno per uno, e poniamoci questa semplice domanda: a quale affiderei mio figlio di 10 anni?

Separatamente, mi piacerebbe indagare sulla doppia identità di “Don Riccardo e Don Vincenzo”. E, ancora: perché alcuni declinano le generalità complete, e altri solo il nome di battesimo?

 

8 dicembre 2019

Tosca

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Se gli elettori del Collegio Milano 1 mandano giosamente al Parlamento tal Bruno Tabacci, perché sorprendersi dell’insistito, fastidioso applauso all’altro democristo, tributato ieri dai più abbienti del Collegio? Non mi sorprendo.

Sono più sorpreso di ascoltare una bella Tosca alla Scala, e, ancora di più, di vedere una bella Tosca, nel senso che la regia e le scene, sia pure qua e là con qualche pompierismo, erano più che soddisfacenti, e in alcuni passaggi, specie del primo atto, davvero rimarchevoli. Direi un buon esempio di come si possano sfruttare le tecnologie attuali senza scadere nel dozzinale: si veda, ad esempio, il diffondersi del colore sulla Maddalena dipinta da Cavaradossi, oppure l’ardito animarsi degli affreschi di Palazzo Farnese.

I tre protagonisti mi sono sembrati eccellenti. La Netrebko è la mia preferita da molto tempo, e l’errore del secondo atto, con smorfia, non fa diminuire il mio apprezzamento. Molto bravo Luca Salsi (Scarpia) che ha avuto la presenza di spirito di accompagnare l’errore della Netrebko, per renderlo accettabile. E comunque molto bravo per tutta l’opera, e dotato di physique du rôle. Il maestro Chailly è una sicurezza, sempre.

Tosca è opera di franco anticlericalesimo d’epoca, e nulla è stato fatto per nasconderlo. Anche questa è una bella cosa.

[Filippo Facci: “Bisogna spiegare a Mattarella che dev’esser lui a interrompere gli applausi dei lemuri, magari sedendosi, sennò quelli non la smettono”]