Letto “Contro la sinistra neoliberale” di Sahra Wagenknecht (S.W.)
Il libro, scritto nel 2021, descrive l’involuzione della sinistra tedesca e occidentale, che, da una connotazione popolare presente fino agli anni ’90, ne ha assunto negli ultimi trent’anni una elitaria. Sono cambiati i gruppi sociali cui la sinistra guarda: prima erano i ceti popolari e la classe media, oggi è quello che S.W. definisce “il ceto medio dei laureati”. Questo si differenzia per formazione, profilo di attività e luogo di residenza, ma anche atteggiamento, valori e stili di vita, sia dal milieu borghese e piccolo borghese che dal proletariato. Si tratta di una classe che altri autori (americani) definiscono “metropolitan elite” e si colloca in posizione subalterna e di servizio rispetto ai nuovi capitalisti, pochi, smisuratamente ricchi, e che signoreggiano sull’economia digitale e finanziarizzata: o globalizzata, se si preferisce. Verso la fine del libro emerge anche la definizione “neofeudale”, probabilmente aggiunta in extremis a seguito di nuove letture. In effetti, il modello si attaglia bene alla tripartizione feudatari-chierici-servi.
S.W. espone con dovizia di particolari le differenze fra i due modelli di sinistra. Parte dalla sinistra tradizionale, cui attribuisce i successi degli anni dal 1950 al 1990. In quegli anni, in Germania, le classi media e operaia raggiunsero un benessere mai sperimentato, e l’ascensore sociale funzionò. S.W. non si perita di usare a piene mani il termine “meritocratico” con connotazione assolutamente positiva, collegandolo anche con la mentalità e sistema valoriale delle classi media e bassa. Parallelamente, fa le lodi del sistema di sicurezza sociale sviluppato in quegli anni, nonché, in generale, delle performance dello stato tedesco (sanità e istruzione in primis). I meriti sono attribuiti in blocco alla socialdemocrazia tedesca, che in sostanza rappresenta il modello cui S.W. vorrebbe tornare. Curioso che lei, personalmente, sia entrata a far parte della Germania unita proprio al crepuscolo di questa età dell’oro.
Come si distingue la Germania attuale e, di conserva, la sinistra attuale, da quel modello vincente? Prima di tutto, vige ora il neoliberismo, che ha affossato lo stato sociale e ha ricacciato in basso le classi media e operaia. Ci sguazza il ceto dei laureati, che anziché pensare ai problemi socioeconomici bada alle minoranze, alla diversità, all’immigrazione, all’ambiente. Le classi abbandonate dalla sinistra hanno, a loro volta, abbandonato i partiti della sinistra. In questo spazio si vuole inserire S.W., tornando alla sinistra tradizionale, aumentando il peso dello Stato e ipotizzando misure (a me non chiare) sui profitti delle grandi imprese. E togliendo peso all’Unione Europea.
Chiuso il libro e guardandoci intorno, vedo che Sahra, che ha fondato il partito l’altro giorno, è accreditata di un 14% alle Europee. In Italia, per intenderci, il suo omologo Marco Rizzo viaggia sullo zero virgola. Sarà comunque interessante scoprire quanta parte di elettorato sarà risucchiato rispettivamente dai partiti di sinistra e di destra. Personalmente, se fossi tedesco potrei votarla. Mentre, essendo italiano, Rizzo non lo voto di certo.
(*) Libro mal tradotto, cominciando dal titolo. I traduttori italiani hanno deciso non gli andasse bene il titolo originale, che in italiano farebbe: “Gli ipocriti: il mio controprogramma per lo spirito comunitario e la coesione”. Scelta forse rispettabile, salvo ficcarsi subito nel ginepraio terminologico. Fra liberale, liberalismo, liberismo, neoliberismo, e roba simile, sono andati nel pallone. Il massimo lo hanno raggiunto quando hanno dovuto rendere la differenza fra i liberali buoni e quelli cattivi: ne è uscita la contrapposizione fra liberalismo di sinistra favorevole al liberismo economico (cattivo) e liberalismo di sinistra contrario al liberismo economico (buono). Quest’ultimo è l’idea portata avanti da S.W. Se ci avessi messo mano io, avrei tradotto “sinistra globalista” contro “sinistra tradizionale”. E questo è il senso della contrapposizione, che in questi giorni ha preso forma di partito.
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