Posted on 23 aprile 2024 at 13:59 in Uncategorized | Feed RSS | Rispondi | Trackback URL
Ragazzi di allora, ragazzi d’oggi
21 commenti to “Ragazzi di allora, ragazzi d’oggi”
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La condanna degli opposti estremismi in questo caso non funziona. Le motivazioni sono ben diverse e il paragone è fuorviante.
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Evidentemente non ho saputo spiegarmi. Ma il discorso sarebbe troppo lungo. Quello che vorrei proporre invece è una critica alla banalizzazione del termine “nazista” che ricorre troppo spesso con incauta leggerezza. Nazisti sarebbero gli ucraini, secondo Putin, nazisti si autodefiniscono i deficienti che espongono croci uncinate negli stadi, nazisti sono chiamati gli studenti che manifestano contro Israele. Il nazismo è stata una tragedia e un fenomeno storico ancora in gran parte incompreso. Come è stato possibile che una nazione civilissima sprofondasse in quel baratro è stato oggetto di innumerevoli studi. A partire dall’ideologia del “volk”, termine che vuol dire molto di più che popolo ma pare sia pienamente comprensibile solo a chi ha origini germaniche. Un sentimento antimodernista, un legame con la madre terra, la fratellanza di sangue della razza pura, il misticismo naturalistico, il legame con l’ambiente naturale, il ritorno alle origini contadine, il paesaggio natio, la tendenza all’ideologia come fondamento di ogni azione concreta, Tutto questo e molto di più è stata l’origine del nazionalsocialismo che non è stato il prodotto di una banda di squilibrati con una concezione diabolica della società ma inizialmente raccolse i maggiori consensi fra la classe istruita e benpensante. E tutto questo non ha nulla a che fare con la critica giusta o sbagliata alla politica di Israele.
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Quello che fecero gli antisemiti nella Germania di 90 anni fa ha motivazioni completamente diverse. Credo che molti studenti di oggi non siano antisemiti per questioni razziali ma che siano antisionisti perchè vedono un popolo oppresso e uno oppressore. Un’ovvietà se mai sta nel fatto che nei giovani ci sono più entusiasmi che convinzioni, più passioni che riflessioni e quindi più ignoranza che malvagità. Quei tifosi che negli stadi delle squadre del Nord inneggiano al Vesuvio quando gioca il Napoli sono degli irrimediabili cretini che usano come arma offensiva quel poco che una vita miserabile mette a loro disposizione. Così come i palestinesi usano simboli di un passato criminale di cui non hanno alcuna colpa storica.
Quando negli anni ’60 si manifestava contro la deforestazione selvaggia del vietnam con la diossina (il famigerato agente Orange) non si era tutti antiamericani. Quando si manifestava contro ie torture inflitte agli algerini dal generale Massu non si era tutti antifrancesi. Se si protesta oggi contro certa vivisezione non si è contro la ricerca scientifica. Le motivazioni le decide chi protesta e non sempre corrispondono alle bandierine che i benpensanti gli attaccano addosso. -
Dal momento che anche i palestinesi sono una popolazione semitica chi al giorno d’oggi sta perpetuando la politica antisemitica più violenta e indiscriminata è proprio Israele.
Poi si potrebbero fare diversi altri accostamenti: cercando un pochino si trovano immagini di coloni che formano catene umane per impedire l’ingresso nella striscia degli aiuti umanitari a sostegno di una popolazione semitica. Fra l’altro le conseguenze per chi patisce il blocco sono un tantino più pesanti.
Si possono fare anche molte considerazioni: ad esempio ai tempi della foto in bianco e nero non esisteva uno stato ebraico quindi in nome di un ‘popolo eletto’ non si stava portando a compimento uccisioni indiscriminate di civili.
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