Ragazzi di allora, ragazzi d’oggi

21 commenti to “Ragazzi di allora, ragazzi d’oggi”

  1. Visto, visto. Ma dato che oggi i nazisti genocidi sono gli ebrei, ho un attimo di dissonanza cognitiva.

  2. La condanna degli opposti estremismi in questo caso non funziona. Le motivazioni sono ben diverse e il paragone è fuorviante.

  3. Beh, si sono evoluti: prima per buttare fuori gli ebrei avevano bisogno della polizia, adesso sono capaci di fare da soli. La cosa buffa è che sono convinti di essere diversi dai nazisti.

  4. Evidentemente non ho saputo spiegarmi. Ma il discorso sarebbe troppo lungo. Quello che vorrei proporre invece è una critica alla banalizzazione del termine “nazista” che ricorre troppo spesso con incauta leggerezza. Nazisti sarebbero gli ucraini, secondo Putin, nazisti si autodefiniscono i deficienti che espongono croci uncinate negli stadi, nazisti sono chiamati gli studenti che manifestano contro Israele. Il nazismo è stata una tragedia e un fenomeno storico ancora in gran parte incompreso. Come è stato possibile che una nazione civilissima sprofondasse in quel baratro è stato oggetto di innumerevoli studi. A partire dall’ideologia del “volk”, termine che vuol dire molto di più che popolo ma pare sia pienamente comprensibile solo a chi ha origini germaniche. Un sentimento antimodernista, un legame con la madre terra, la fratellanza di sangue della razza pura, il misticismo naturalistico, il legame con l’ambiente naturale, il ritorno alle origini contadine, il paesaggio natio, la tendenza all’ideologia come fondamento di ogni azione concreta, Tutto questo e molto di più è stata l’origine del nazionalsocialismo che non è stato il prodotto di una banda di squilibrati con una concezione diabolica della società ma inizialmente raccolse i maggiori consensi fra la classe istruita e benpensante. E tutto questo non ha nulla a che fare con la critica giusta o sbagliata alla politica di Israele.

    • Dire che gli studenti americani protagonisti delle recenti manifestazioni sono antisemiti è un’ovvietà. Ricordare che nella Germania 90 anni fa gli antisemiti facevano cose analoghe è persino banale. Banale significa talmente vero che non occorre ricordarlo. Vero, però.

      Usare il termine “nazisti”, o “fascisti”? E’ questo che ti disturba, per ragioni di accuratezza storica? Devono disturbarti in tanti, di questi tempi. Prendi in mano un quotidiano, vai su un qualsiasi social network, oppure -orrore!- accendi la televisione per guardare un talk show, e di gente che lancia l’anacronistica accusa ne trovi a bizzeffe. Consiglio una cura omeopatica: compra Repubblica (di proprietà di un ebreo) e leggiti ogni giorno il breve corsivo di Berizzi.

      Poi, nel merito, nessuno è più convinto di me che i movimenti politici, come in genere tutte le correnti di pensiero, vanno collocati nel loro tempo e pure nella loro geografia. Pertanto, gli arabi e gli iraniani non sono nazisti, per quanto riprovevoli siano le azioni di Hamas o degli Ayatollah. Neppure il gran Mufti di Gerusalemme Amin al-Husseini poteva essere definito nazista, nonostante la chiara amicizia con qualche losco figuro tedesco. Per le ragioni storiche e culturali che tu hai elencato.

      Un’ultima osservazione: quanto detto vale in assenza di autodefinizioni. Quando qualcuno espone simboli nazisti, come per esempio il Battaglione Azov, perché dovrei autocensurarmi parlandone?

  5. Quello che fecero gli antisemiti nella Germania di 90 anni fa ha motivazioni completamente diverse. Credo che molti studenti di oggi non siano antisemiti per questioni razziali ma che siano antisionisti perchè vedono un popolo oppresso e uno oppressore. Un’ovvietà se mai sta nel fatto che nei giovani ci sono più entusiasmi che convinzioni, più passioni che riflessioni e quindi più ignoranza che malvagità. Quei tifosi che negli stadi delle squadre del Nord inneggiano al Vesuvio quando gioca il Napoli sono degli irrimediabili cretini che usano come arma offensiva quel poco che una vita miserabile mette a loro disposizione. Così come i palestinesi usano simboli di un passato criminale di cui non hanno alcuna colpa storica.
    Quando negli anni ’60 si manifestava contro la deforestazione selvaggia del vietnam con la diossina (il famigerato agente Orange) non si era tutti antiamericani. Quando si manifestava contro ie torture inflitte agli algerini dal generale Massu non si era tutti antifrancesi. Se si protesta oggi contro certa vivisezione non si è contro la ricerca scientifica. Le motivazioni le decide chi protesta e non sempre corrispondono alle bandierine che i benpensanti gli attaccano addosso.

    • Non mi pare però che negli anni ’60 chi manifestava per il Vietnam se la prendesse con singoli cittadini americani. Idem per l’Algeria: nessuna molestia a turisti francesi, che io sappia. Quella della vivisezione versus scienza me la devi spiegare meglio perché non ne capisco l’inerenza. Oppure sì, tu ti riferisci a (presunti) salti logici.

      Vediamo, allora: tu dici che non sono antisemiti ma antisionisti; però gli studenti americani se la prendono proprio con gli ebrei, singoli ebrei che hanno la colpa di essere ebrei. Neppure cittadini di Israele, come vorrebbe il parallelismo con i casi degli anni ’60. Ebrei. Più ignoranza che malvagità? Più entusiasmi che convinzioni? Vedono un popolo oppresso e uno oppressore? Secondo me sei indulgente, ma, supponendo che tu abbia ragione, perché escludere le stesse attenuanti per i giovani nazisti della prima foto?

  6. Poi volendo si potrebbe parlare della brigata delle SS islamiche.

  7. Dal momento che anche i palestinesi sono una popolazione semitica chi al giorno d’oggi sta perpetuando la politica antisemitica più violenta e indiscriminata è proprio Israele.

    Poi si potrebbero fare diversi altri accostamenti: cercando un pochino si trovano immagini di coloni che formano catene umane per impedire l’ingresso nella striscia degli aiuti umanitari a sostegno di una popolazione semitica. Fra l’altro le conseguenze per chi patisce il blocco sono un tantino più pesanti.

    Si possono fare anche molte considerazioni: ad esempio ai tempi della foto in bianco e nero non esisteva uno stato ebraico quindi in nome di un ‘popolo eletto’ non si stava portando a compimento uccisioni indiscriminate di civili.

      1. Il termine antisemitismo è stato creato nel 1879 da Wilhelm Marr, un tedesco che odiava gli ebrei, per indicare l’odio contro gli ebrei: tutti gli ebrei e SOLO gli ebrei, quindi cerchiamo di non fare giochini con le parole per favore: sono giochi sporchi e in malafede.
      2. I cosiddetti palestinesi, TUTTI immigrati recenti e recentissimi, provengono, come indicano i loro cognomi, da moltissime parti, fra cui Turchia, che non ha una popolazione semita, Bosnia, che non ha una popolazione semita, Sudan, che non ha una popolazione semita, India, che non ha una popolazione semita, Cecenia, che non ha una popolazione semita, Afghanistan, che non ha una popolazione semita…
      3. Cercando un pochino si trovano immagini della terra piatta, di scie chimiche prefabbricate e trasportate là dove scarseggiano, di un omino che passeggia sulla luna con le mani in tasca, di cinque soldati israeliani che massacrano un civile portando, curiosamente, uniformi cilene, di bambini palestinesi uccisi dagli israeliani che poi risultano essere state scattate due anni prima, cinque anni prima, dieci anni prima in Siria Iraq Turchia. Io ho visto le immagini delle decine di migliaia di TIR israeliani che entrano a Gaza portando cibo medicine e beni di prima necessità.
      4. Questa non l’ho capita, ma sarà sicuramente colpa mia

      A parlare di cose che non si sanno non ci si fa mai una bella figura: ci si fa, per la precisione, la figura di quella cosa che quando monta in scranno o fa puzza o fa danno. In certi casi li fa tutti e due.

        1. Io mi fermo alla interpretazione della parola anti-semita, cioè avverso ai rappresentanti del popolo semitico. Poi se lei vuol dire che essere antisemita è cattivo ed essere antipalestinese o antiqualsiasialtracosa è buono.
        2. Anche i cosiddetti Israeliani in grandissima parte sono immigrati recenti e molti hanno cognomi non ebraici.

        https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fwww.globalist.it%2Fworld%2F2024%2F02%2F06%2Fisraele-coloni-e-estrema-destra-cercano-ancora-di-fermare-lingresso-di-aiuti-umanitari-a-gaza%2F&psig=AOvVaw3-wCCdT9YzWdbxsEME5jIp&ust=1714554620612000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBAQjRxqFwoTCIC35-rL6YUDFQAAAAAdAAAAABAE

        4. L’antisemitismo dei ragazzi nella prima foto era dettati da sentimenti razzistici e pregiudizi. I ragazzi nella seconda foto stanno per lo più manifestando contro un massacro indiscriminato di popolazione civile che per lei probabilmente è una fantasia come le scie chimiche.

        Quanto ai giudizi sulle mie opinioni francamente non mi toccano, da tempo sono superiore alla presunzione dei super esperti super informati.

        • Le parole hanno un significato, e se si vuole comunicare non si possono interpretare secondo la propria fantasia: la parola antisemita non ha MAI significato un generico odio contro popolazioni semitiche ma unicamente odio contro gli ebrei.
          L’unico ebreo con cognome non ebraico che conosco è uno che ha ebrea solo la madre: forse la sue conoscenze sull’onomastica ebraica sono pari a quelle lessicali.
          Esiste qualche prova, qualche documento che dimostri che le persone della foto siano quelli che lei chiama coloni e che siano di estrema destra? Esiste qualche documento che provi che quei due camion trasportino aiuti umanitari e che siano diretti a Gaza? Esiste qualche documento che provi che quelle persone siano lì per fermarli? Esiste la possibilità che qualche dozzina di persone siano in grado di fermare dei TIR? E perché, se vogliono impedire ai TIR di passare, hanno le bandiere invece che le armi dal momento che la maggior parte degli israeliani, e in particolare quelli che lei chiama coloni, sono armati? Esiste qualche prova che un convoglio alimentare dell’UNRWA in attesa di spostarsi nel nord di Gaza sia stato colpito dal fuoco navale israeliano? Esiste qualche prova che, nel caso il fatto sia realmente avvenuto, questo convoglio dell’UNRWA contenesse aiuti alimentari e non, come inveterata consuetudine – questa sì ultradocumentata – di questa associazione terroristica, armi e terroristi?

          Lieta, comunque, di avere avuto l’onore di interloquire con un essere superiore, cosa che mi obbliga tuttavia a fermarmi qui perché, essendo abituata a trattare con gli umani, gli esseri appartenenti alla sfera superiore mi mettono in soggezione, per cui se desidera l’ultima parola, si senta libero di prendersela.

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