In onore di Claudio Abbado, e proseguendo una tradizione iniziata con la morte di Toscanini, il M° Barenboim ha diretto alla Scala la marcia funebre dalla Terza di Beethoven. Il confronto fra le due occasioni è impietoso, in quanto, per la commemorazione di Toscanini, sul podio della Scala c’era Victor De Sabata. E, tuttavia, l’esecuzione di Barenboim mi è parsa scarsa anche dando fondo all’indulgenza di prammatica. Se pensiamo che con quella roba ha riempito 5 CD, che vende attraverso il Corriere della Sera, c’è da domandarsi se non si debba parlare di frode in commercio.
Nella stessa giornata, che era quella della Memoria, all’Auditorium di Roma una bella serata dedicata ai Violini della Shoah, con l’orchestra giovanile di Santa Cecilia e la presenza di Shlomo Mintz, che ha eseguito un concerto di Vivaldi (insieme ad altri solisti) e il primo movimento dal concerto di Beethoven. Mintz rimane, a mio parere, il miglior violinista sulla piazza, e lo è da 30 anni. La sua cifra esecutiva si può meglio desumere dal fatto che è anche violista (ancora: il miglior violista sulla piazza). Col piglio riflessivo che lo ha sempre contraddistinto, ha reso Beethoven come nessun altro sa fare, oggi. Successivamente, Yoel Levi ha voluto gratificare la sua giovanissima orchestra con un’esecuzione della Quinta. Contentissimi i ragazzi, e contenti anche noi che non ci fosse Barenboim.
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