Seniorinnen

Quando eravamo ragazzi, e si aveva a che fare con una donna più grande, usavamo dire: “le vecchie bisognerebbe ammazzarle da piccole”. Il duro corso dell’età mi ha fatto abbandonare questo modo di dire, ma non è detto che avessimo torto allora.
Lasciando perdere il genere, e guardando solo all’age gap, bisogna dire che la categoria dei vecchi tende a essere meno contagiata dalle opinioni trendy, fra le quali furoreggia il tema del cambiamento climatico. È quello che dice anche l’analfabetoide il cui post riporto qui sopra. Alla fine, lui si complimenta con le vecchiette perché hanno aderito anche loro alla lotta per il salvataggio del caro Pianeta, sostenendo anzi che lo Stato Svizzero le priva di un futuro vivibile.
Quanto futuro resti a quei teneri virgulti io lo ignoro. Prendo però atto che si è sanata un’anomalia: è infatti anomalo che i rincoglioniti siano i giovani e i vispi siano gli anziani. Grazie, seniorinnen, per avere messo a posto le cose.

19 commenti to “Seniorinnen”

  1. Non so in Tütsch, ma in inglese c’ è un bell’ acronimo: Affluent White Female Urban Liberals.

  2. Come esponente ad honorem della caregoria dei vecchi voglio contestare l’affermazione: “è infatti anomalo che i rincoglioniti siano i giovani”.

    “G63” di Sfera Ebbasta featuring Lazza e Shiva

    Oh wow, Money Gang

    G63 sotto l’hotel (G)
    Non ci penso alla mia ex
    Scendo dal van, salgo sul jet (Uaom)
    Ordino un Crispy McBacon
    Okay, check, è Money Gang (No)
    Sanno che sono la wave
    Aquanaut nuovo Patek (Brr)
    Lei che si bagna, fa “splash”

    Okay
    Un milli diventano tre, poi quattro, poi cinque, poi sei, poi sette (Grr)
    Per i soldi c’abbiamo le antenne (Bu-bu)
    Pure i muri qua c’hanno le orecchie (Bu-bu)
    Culo su una BM, foto del suo culo nei miei DM

    • Non mi sono spiegato. L’evidenza quotidiana è quella che tu mostri, ossia che i rincoglioniti sono i giovani. Ho ringraziato le tardone svizzere per avere smentito questo assunto: tuttavia, si tratta di un episodio sporadico e extracomunitario.

  3. Ti ringrazio della precisazione. Di solito mi dicono “non hai capito”. Quelli che scrivono “non mi sono spiegato” sono una rarità. E sono amici preziosi.

  4. Ma che bravi voi due! Ad erudire M.me su simili fior-da-fiore storico-intellettuali, ma anche su materie tipo musica, cucina, trigonometria, coniche, informatica, epistemologia, giardinaggio, microbiologia, cucito, economia domestica, sesso, sport, calcolo delle probabilità, religioni, equazioni irrazionali, eristica, geografia, cibernetica, studio di funzioni, antropologia, mela-arancia-susina-mandarino, ecc., ecc.. Poverina, non ha mica fatto l’insegnante per una vita intera, lei, per aver dimestichezza anche solo con alcune di loro, né potrebbe definirsi un’insigne italianista, una di quelle che – ahinoi! – devono quotidianamente sopportare tutti gli innumerevoli “colpi di fionda e dardi” che le sterminate masse di gli ignorantoni del nostro tempo arrecano continuamente al nostro idioma. No, no, per lei è troppo ricercata anche roba come quel gran pezzo di coglione di Woodrow Wilson, quello dei pur celebri “Quattordici Punti” e della Società delle Nazioni. E nemmeno conosce l’inglese o l’americano al punto anche solo di intuire cosa possano significare termini come “pudd’nhead” o “mushead”. Né lei preferisce mai ricorrere a google o a un altro degli innumerevoli strumenti cognitivi offerti dal web. No, no, lei ama avvalersi – per acculturarsi ma anche per adottare una qualche opinione su un qualunque tema – sempre e innanzitutto, se non soltanto, di voi, coi modi di un’alunna attentissima e fedele, direi quasi di una secchiona. Di voi che infatti state sempre lì, pronti a sciogliere ogni suo nodo, come a metterle in testa ogni cazzata che vi siate presi cura di elaborare in quel desolato hangar ch’è la vostra zucca, quella sì davvero. Già da tempo, così, lei ha iniziato ad abbandonare parrucchieri, dentisti, tatuatori, avvocati, ecc., ecc.. Del resto, cazzo, ne sapete proprio tante di cose voi due, roba troppo fine anche per la Treccani o Wikipedia, che al vostro cospetto alzano subito bandiera bianca.

  5. Non prendere di acido in questo modo. Scherzando, intendevo dirti soltanto (per l’ennesima volta) che non si può usare la propria cultura come una clava, cioè uno strumento per prevalere e rifulgere come sticazzi. Quando di cultura in realtà ne possedessimo poca, ma ancor più quando ne possedessimo molta. In realtà, quando ci comportiamo così, gli altri, o comunque la gran parte di loro, si rendono subito conto che quel che scrivi/dici lo scrivi/dici a preteso vantaggio della tua personalità. Agli altri la nostra impostura appare lampante e a dir poco ci perdiamo tutta la bella figura che avremmo sperato di fare. A parte questo, vivi meglio, Erasmo, perché, come ci ha insegnato uno che di sapienza se ne intendeva, l’importante non è vivere, ma vivere bene. In una parola, amore. L’amore rimane sempre l’unica strada per la saggezza e per la felicità. Tu invece odi troppo il prossimo e finisci sempre per allontanartene e avere la peggio.

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