Il coraggioso ministro Giano Bifronte manderà all’università le mezze maniche di 65 anni

Il presente ci assorbe, con tutta la sua complessità: Covid, pandemia, crisi, inflazione, prossime scadenze istituzionali. Un peso che rischia di inchiodarci all’oggi, impedendoci di immaginare il domani. Lasciarsi paralizzare sarebbe un grave errore. Dobbiamo, invece, sforzarci di ragionare con due teste, quasi come Giano Bifronte, la divinità capace di guardare sia il passato, sia il futuro. Anche perché abbiamo gli strumenti per riprogettare seriamente l’avvenire: il programma del Piano nazionale di ripresa e resilienza e i fondi per attuarlo. Va aggiunto l’ultimo elemento, fondamentale: il coraggio.

Sulla base di questo assunto, presentiamo oggi il più grande piano di formazione dei dipendenti pubblici mai realizzato nella storia di questo paese. Una campagna che, a partire da questo mese, coinvolgerà, per tutta la durata del Piano, l’intero universo dei 3,2 milioni di “volti della Repubblica”, come li ha definiti il presidente Mattarella, e che porterà molti non laureati a conseguire la laurea, tanti già laureati il diploma di master e corsi di specializzazione, e tutti ad acquisire le competenze necessarie a sostenere le transizioni che il paese deve affrontare, in primis quella digitale. Una enorme “ricarica delle batterie” del lavoro pubblico, a cui speriamo possa seguire un parallelo piano per il lavoro privato. In nome del futuro.

[dall’autentico articolo del sig. Ministro Brunetta sul Foglio di oggi]

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