Sul Corriere della Serxa, il noto Goffredo Buccini così moraleggia:
Sicché, c’è da scommetterci, quando tra qualche mese la crisi morderà di più, chi vorrà tenere il punto sulle sanzioni si sentirà dare magari del nemico del popolo. Si tratterà allora di restare coi nervi saldi sulla rotta europea: che non sta solo nei price cap ma nella comune postura contro il dittatore. Ricordando sempre che in questa storia c’è un carnefice e ci sono delle vittime. E che, per quanto insopportabili ci appariranno le sofferenze dell’inverno, milioni di donne e uomini, ad appena duemila chilometri da noi, staranno pagando un prezzo assai più alto.
Mi ricorda i temi della scuola. Era buona norma citare i bambini poveri, pretendendo che fossero al centro dei nostri pensieri. Bisogna dire però che allora eravamo meno selettivi: si parlava di bambini poveri in generale. Oggi Buccini e il resto dei lavoratori della penna pretendono che si pensi a quelli a duemila chilometri, caratterizzati da pelle bianca e occhi spesso azzurri. Siriani, armeni, curdi, yemeniti, tibetani, iracheni, africani di varie etnie, afghani, cingalesi, eccetera eccetera: quelli non meritano un cazzo.
P.S. L’Ucraina dista molto meno di 2000 km dall’Italia