Lo so che non succederà, ma credo sinceramente che il sig.Letta dovrebbe prendermi come consulente elettorale. Non è che io abbia grande esperienza di collegi e di voti di scambio, ma sono in possesso di robusto buon senso, merce che sembra rara dalle parti del PD. Prendiamo i casi di Monica Cirinnà e Pierferdy Casini. La prima dice di essere stata candidata in “territori per cui io non sono adatta”. Se lo dice lei, deve essere vero, se no non avvierebbe la campagna elettorale con una manifestazione di disprezzo per i suoi potenziali elettori. Il secondo viene imposto ai disciplinati elettori bolognesi del PCI con la surreale intimazione “votate Pierfurby, se no vincono le destre”.
Ecco: se io fossi il consulente del nipote meno dotato di Gianni Letta, gli consiglierei una semplice inversione: Casini nel collegio assegnato alla Cirinnà, che non so quale sia, ma se è inadatto a Monica è sicuramente adatto a Pierfurby. A Bologna, invece, manderei un esponente della famiglia Cirinnà: il cane, più versato alle campagne elettorali in quanto esperto di fundraising.