trasformare il nostro paese nell’hub energetico europeo e provare – anche grazie al sostegno degli Stati Uniti – a indossare nel Mediterraneo quel ruolo di mediatore che paesi come la Germania, indeboliti dalla guerra in Ucraina, difficilmente potranno ancora avere in futuro. Il programma è vasto, presenta incognite, maè lì a ricordarci, come suggerito dal Copasir a fine aprile nella relazione sulle conseguenze del conflitto in Ucraina, che “la crisi, se affrontata con determinazione e consapevolezza, può persino diventare per l’italia una straordinaria opportunità”.
Uno dice: cazzate. Ma poi vede che la firma è di Cerasa, e il giudizio si fa meno severo.