Il treno 9966 di Italo, che va da Roma a Milano, oggi è piuttosto pieno. Sul treno, trovo il mio posto occupato da uno zaino senza padrone. Di questi tempi non è cosa simpatica, ma io sono convinto che ogni cittadino è un soldato, e che si debba accettare un ragionevole rischio. Perciò, guardatomi intorno e non vedendo alcun possibile proprietario, decido di mettere lo zaino sulla cappelliera sopra di me. Mentre lo sto facendo, si apre la porta del cesso e ne esce un africano sui 40, che dimostra subito con il linguaggio del corpo di essere il legittimo proprietario del bagaglio.
Anche il linguaggio della lingua è sciolto, in decente italiano con un accento francese.
Dialogo:
– È suo?
-Non bisognerebbe toccarlo, perché io potrei dire che c’erano 10000 euro
-Lei lo dica
-Non lo dico perché sono un prete
-Perché, i preti non rubano?
-Queste sono le regole
-Veramente le regole sono che non si lasciano i bagagli incustoditi
-(Andandosene) le regole sono che ci vuole rispetto
-Guardi che io rispetto tutti, persino i preti.
Nota: Se avessi visto subito la sua copia di Tuttosport avrei formulato in modo diverso la domanda relativa ai furti.