Talvolta intere società e intere classi reagiscono come individui e gruppi: chiudono gli occhi davanti alla realtà quando avvertono che essa contiene una sfida, o addirittura credono di esorcizzarla tacendo le parole e i concetti capaci di interpretarla. (Alessandro Cavalli, dall’introduzione al Capitalismo Moderno di Werner Sombart, 1902).
La parola “capitalismo” fu sdoganata nei circoli culturali borghesi solo all’inizio del secolo XX, soprattutto per opera, appunto, di Sombart e di Max Weber. Naturalmente, l’impresentabilità del termine derivava, allora, dall’uso che ne aveva fatto Marx. La novità dei sociologi (Sombart più timidamente, Weber con forza e anche naturalezza) fu di trattare il termine “capitalismo” in modo fra il neutro e il positivo. Si sviluppava quindi un fronte laico, contrapposto a quello ideologico-religioso, che associava il capitalismo all’utilità sociale. E’ vero che Sombart proveniva da una intellettualizzante adesione giovanile al socialismo, ed è parimenti vero che Weber insiste continuamente sulla neutralità delle sue argomentazioni: un sociologo è un osservatore, non un partigiano. Ma la sua comparazione fra l’etica economica protestante e quella cattolica non lascia dubbi: Weber sposa la prima, e Sombart gli è a ruota. Si deve notare che, nel suo famoso saggio, Weber non si riferisce mai a Marx, ma quasi esclusivamente a testi teologici o comunque di etica religiosa. D’altra parte, il vespaio suscitato dalle tesi weberiane non si spiegherebbe, nella sua durata e intensità, se si trattasse semplicemente di ricondurre un comportamento economico alle tesi di qualche moralista dei secoli dal XVI al XVIII: moralisti che afferivano, tra l’altro, a correnti minoritarie e/o caduche anche nell’ambito del mondo protestante. Ciò che infastidiva erano i due concetti di “etica” e di “spirito”, associati al capitalismo. Meno scandaloso Marx, come l’evoluzione successiva del pensiero economico cattolico ha mostrato chiaramente. I critici cattolici di Weber insistono sulle cause cultural/geografiche, contrapposte a quelle teologiche: senza rendersi conto che, in questo modo, contrappongono allo spirito del capitalismo una visione della società basata sul familismo amorale, la burocrazia parassitaria, la rendita di posizione, l’assistenzialismo rapace. Per tacere delle contiguità criminali.