Chicca

“Dopo due ore di lettura l’ho lasciato. Non succedeva niente, continuava a girare intorno al mancato bacio della buona notte da parte di sua madre. Non capisco perchè Proust sia diventato così famoso.”

Così una dolce Chicca nello spazio dei giudizi del sito di Amazon, a proposito della Recherche. Magari ha ragione lei, e la recherche è una Corazzata Potemkin.

27 commenti to “Chicca”

  1. Se saltava subito a madame Verdurin, magari cambiava idea.

  2. Chicca credeva di farsi una lettura alla Sandro Moccia, povera stella….

  3. Io ne ho letto uno, All’ombra delle fanciulle in fiore. Era il tempo in cui, durante le vacanze, leggevo un libro al giorno; a leggere quello ho impiegato due mesi. Non ce n’è stato un secondo, né mai ci sarà. Proust è una Corazzata Potëmkin, e non ho mai capito perché sia diventato famoso.

    • Chicca, invece, ha cominciato dal principio, cosa che secondo me avresti dovuto fare anche tu. L’opinione avversa è rispettabile: spero solo che poi Chicca non vada col fidanzato a vedersi certi film italiani (quasi tutti) che sono proustiani senza genio e con finanziamento pubblico, come da commento di Quentin Tarantino qui a destra e che riporto: «Mi deprime. Lei forse vedrà più film italiani di me, ma quelli che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutti uguali. Non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Me lo dica lei. Ho amato così tanto il cinema italiano degli anni ’60 e ’70 e alcuni film degli Anni ’80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia».

      • Beh, io ho cominciato da quello che mi è capitato in mano perché di soldi per comprare libri a casa mia non ce ne sono mai stati, e di conseguenza fino all’età adulta ho letto al 99% quello che trovavo da farmi prestare. Di film italiani mi sa che il più recente che ho visto dev’essere stato Nuovo Cinema Paradiso.
        PS: non ho mai capito neanche perché siano considerate poesie le ammucchiate di parole di Alda Merini (non che le abbia lette, è che ogni tanto ci inciampo sopra in qualche blog: raramente riesco ad arrivare al quinto verso, e mai mi è capitato di riuscire a superarlo)

        • Se permetti, dubito che fosse una questione economica, anche perché in qualunque biblioteca rionale Proust c’è sempre stato. Si tratta invece del disordine delle letture che tutti avevamo da giovani e qualcuno anche da meno giovane (io, per esempio).
          Quanto ad Alda Merini, non potrei essere più d’accordo.

        • Stai leggermente dimenticando il contesto sociale: per decidere di andare a cercare Proust in una biblioteca rionale bisogna prima sapere che Proust esiste, e nel _mio_ contesto sociale non è mai esistito niente che avesse anche solo vagamente a che fare con la cultura. Il nome Proust l’ho visto per la prima volta quando mi è capitato in mano quel libro.

  4. Ha ragione Erasmo, Barbara. La recherche va letta ordinatamente, dall’inizio alla fine. Comincia con Dalla parte di Swann e poi sappimi dire.

  5. E’ curiosa questa cosa, che Proust piaccia a Erasmo e non a Barbara; curiosa perché io l’ho sempre evitato pensando che fosse una lettura “femminile”. Piaceva moltissimo a mia madre, che comprava anche le medeleinettes che io trovavo pessime, e lo diede in lettura obbligatoria a mia sorella, ma non a me. Sosteneva anche che “bisogna averlo letto tutto prima dei 18 anni”, dopo è troppo tardi, e questa per me è oggi una buona scusa.
    Mi spiace sentire che sua madre, i libri di Proust, glieli ha presentati immobili sì, ma in salsa di pomodoro.

  6. Premesso che solo consultando san google ho imparato cos’é il bisatto, concordo pienamente con Erasmo e aggiungo il capitone: non è vigilia di Natale senza il capitone alla brace.
    Io Proust l’ho letto in età matura e me lo sono goduto un mondo.

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