Fisicamente, Grigory Sokolov ricorda il suo mentore, Emil Gilels, anche se è più alto. Pianisticamente, forse si può avvicinare al grande Richter. Ma non troppo da vicino. Nel concerto chopiniano di ieri a S.Cecilia, il richiamo a Richter è stato forte solo nel terzo movimento della Sonata n.3, dove Sokolov ci ha dato un saggio potente di cosa possa fare la mano destra di un grande pianista che si tiene allenato. Per il resto, (il programma comprendeva anche le Mazurche) ci ha fornito la cifra di un pianismo molto personale, asciutto e virile al limite del ruvido, il che non è assolutamente in contraddizione con Chopin.
Ci sono molti “contrari” nelle interpretazioni musicali e, in particolare, in quelle chopiniane. Sokolov è il contrario di Lipatti, ma anche il contrario di Rubinstein e di Pollini. E, soprattutto, il contrario di Aškenazi.
Con quel suo fare da orso incazzato, Sokolov alla fine ha concesso tre bis a un pubblico che decisamente non li meritava.
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